Alla fine è arrivato il “liberi tutti”. Il leader della Lega Matteo Salvini durante il Consiglio federale del partito che si è svolto oggi pomeriggio, 24 settembre, ha stabilito che sul fine vita per gli iscritti ci sarà libertà di coscienza. Una “concessione” con tanto di bollo istituzionale perché varata durante il consesso dei vertici del Carroccio. Da questo momento parlamentari e consiglieri regionali saranno quindi liberi di scegliere secondo coscienza senza presunte direttive dall’alto. La decisione presa dal segretario ha incontrato l’approvazione del presidente della Regione Veneto Luca Zaia che in passato aveva anche portato una legge sul suicidio medicalmente assistito al proprio consiglio regionale. Provvedimento poi bocciato per una fronda nel centrodestra.
La decisione
«La lega non è una caserma, c’è libertà di pensiero. Per me è bene che sia finita così», aveva detto il ministro delle Infrastrutture a gennaio, dopo il no alla legge veneta sul fine vita. La legge di iniziativa popolare e proposta dall’associazione “Luca Coscioni” non era poi passata per il voto contrario di Fratelli d’Italia, Forza Italia e parte dei leghisti. «La mia posizione è assolutamente chiara: la vita va tutelata dalla culla alla fine, bisogna garantire tutte le cure necessarie alle future mamme e a coloro che sono in difficoltà alla fine dei loro giorni però senza arrivare ai livelli olandesi. Il Consiglio Regionale Veneto ha votato, hanno vinto i no, dal mio punto di vista avrei votato anch’io in quel senso lì», aveva chiarito Salvini prendendo così le distanze dalle posizioni progressiste di Zaia. Ma il leader della Lega non aveva imposto alcuna linea di partito. E infatti oggi è arrivata la conferma.
Il voto in Lombardia
La decisione presa in Consiglio federale anticipa il voto di un provvedimento simile in un’altra regione a guida leghista: la Lombardia. La legge promossa dall’associazione “Luca Coscioni” è ora all’esame delle commissioni competenti, sanità e affari istituzionali, e ha già ottenuto il via libera dal presidente Attilio Fontana: «Ho sempre pensato che su temi etici di una rilevanza così importante ognuno di noi debba affidarsi alla propria coscienza. Nel caso specifico, ritengo che l’obiettivo debba essere quello di applicare la sentenza della Corte Costituzionale comprendendone i contenuti», ha dichiarato. Tuttavia, come spiega MilanoToday, in consiglio regionale Fratelli d’Italia che è partito di maggioranza relativa è su posizioni di chiusura. Nel frattempo, il tema è in discussione anche in Senato, con un disegno di legge all’esame delle commissioni Giustizia e Affari Sociali.
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