Stellario Dugoni ha un tumore al cervello: un gliobastoma al quarto grado per il quale non c’è cura. Di mestiere fa il magazziniere, vive a Soliera in provincia di Modena, ha 49 anni, moglie e due figli. Non vuole morire ma vorrebbe avere la possibilità di andarsene senza soffrire quando sarà il momento. La sua storia la racconta oggi Caterina Giusberti nell’edizione bolognese di Repubblica: «In realtà io mi batto per questi temi da molto prima di ammalarmi. Dieci anni fa ho raccolto le firme per l’istituzione del registro del testamento biologico nel mio Comune, due anni fa quelle per la proposta di legge dell’associazione Luca Coscioni. Per me è sempre stata una battaglia di civiltà: penso che un Paese civile dovrebbe dare ai suoi cittadini la possibilità di decidere quando andare via».
La macchia nera nel cervello
Dugoni ha scoperto di essere malato a causa di una parestesia nella parte sinistra della faccia: «Era una specie di paresi, sono andato al pronto soccorso e hanno visto una macchia nera nel cervello». Ha provato un’operazione a giugno 2022, poi anche la chemioterapia. Poi è arrivata una recidiva ed è di nuovo in ospedale. «Io voglio combattere per vivere. Ma quando sarà il momento vorrei poter andar via senza soffrire. Mia moglie e mia figlia sono entrambe cattoliche praticanti eppure comprendono e non ostacolano la mia scelta». O meglio: «La mia battaglia». Per questo ha lanciato una petizione su Change.org per chiedere all’Emilia-Romagna di mettere in agenda una discussione sul suicidio assistito.
La petizione
Il testo della petizione: «Nel luglio 2023 sono state depositate dall’associazione Coscioni le firme raccolte in merito alla proposta di legge popolare che darebbe accesso al suicidio medicalmente assistito, come previsto dalla sentenza 242/2019, ma ad oggi, non è stata ancora calendarizzata la discussione in consiglio regionale. Chiediamo alla presidente della commissione Ottavia Soncini di calendarizzare la proposta in commissione, alla presidente del consiglio regionale Emma Petitti di garantire la calendarizzazione prima della campagna elettorale, e al Presidente Bonaccini di fare quanto in suo potere per rimuovere eventuali ostacoli politici o burocratici che dovessero rallentare il percorso affinché finalmente la Regione si assuma la responsabilità di decidere su questo tema».
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